| R E V I S I O N E D E L L A D I S C U S S I O N E |
| pablo |
Posted - 27 marzo 2009 : 23:08:15
www.youtube.com/v/a3DQPesTeUk&hl=it&fs=1"
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| 20 U L T I M E R E P L I C H E (Newest First) |
| pablo |
Posted - 21 aprile 2009 : 12:27:09 Vanno vengono ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone o della pecora o di qualche altra bestia ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore prima di arrivare e la terra si trema e gli animali si stanno zitti certe volte ti avvisano con rumore
Vanno vengono ritornano e magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai
Vanno vengono per una vera mille sono finte e si mettono li tra noi e il cielo per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.
www.youtube.com/v/-KLcyisBytU&hl=it&fs=1"
sarò via per qualche giorno...attraverso questa meravigliosa poesia di uno degli autori più geniali della canzone italiana..(Faber al secolo Fabrizio De Andrè)desideravo ringraziare tutti gli amici del forum e le persone che con la loro presenza hanno voluto(quasi quotidianamente) testimoniarmi amicizia ed affetto.. a dimostrazione che la musica(tutta ..nesun genere escluso) quando è arata nei terreni fertili delle sensibilità e dei saperi diventa infinitamente perfetta.. pensiero predominante del cuore..ciao |
| pablo |
Posted - 20 aprile 2009 : 12:58:45 Ruggero Leoncavallo:Mattinata romanza dedicata al grande tenore Enrico caruso..
www.youtube.com/v/rHU8yFN6LhM&hl=it&fs=1"
I tre tenori:Placido Domingo,José Carreras e Luciano Pavarotti...
L'aurora di bianco vestita Già l'uscio dischiude al gran sol; Di già con le rosee sue dita Carezza de' fiori lo stuol! Commosso da un fremito arcano Intorno il creato già par; E tu non ti desti, ed invano Mi sto qui dolente a cantar.
Metti anche tu la veste bianca E schiudi l'uscio al tuo cantor! Ove non sei la luce manca; Ove tu sei nasce l'amor.
Ove non sei la luce manca; Ove tu sei nasce l'amor.
canzoni ispirate alle poesie di Giovanni Paolo II-Karol Wojtyla..
La Tua Semplicità Josh Groban & Plácido Domingo
Stare qui davanti a te Guardare con questi occhi miei In cui convergono Le stellari vie
Occhi ignari di colui Che silenzioso regna in voi Da se dalle stelle Luce sconfinata prendera
Penso al giorno che cosi pieno sara Di stupore per la tua semplicità Che tiene in pugno il mondo E in esso durera Fino a qui vivra E al di la Al di la
Chiudero le palpebre Davanti al tremulo bagliore Meno io sapro Di piu credero
Fammi aprire gli occhi chiusi E che tu possa avvolgere Nel tuo vento immenso L'esile soffio d'anima
Penso al giorno che cosi pieno sara Di stupore per la tua semplicità Che tiene in pugno il mondo E in esso durera Intatto qui per sempre vivra Sempre vivra
Penso al giorno che cosi pieno sara Di stupore per la tua semplicità Che tiene in pugno il mondo E in esso durera Fino a qui vivra E al di la
www.youtube.com/v/eNoS4dc9NK4&hl=it&fs=1"
...immagino la musica come un viaggio interiore attraverso la propria esistenza....ci accompagna con un linguaggio semplice in territori evocativi .. come scrive Ruwert ....."si aggrappa indissolubilmente a taluni pensieri..a certi ricordi..può portarti a riflettere ed osservare..anche se non è mai sufficiente..risveglia echi di sensazioni lontane..ti fa rivivere modi di essere che avevi quasi dimenticato.. permette a noi tutti di esprimere e di sentire cose che le parole a volte non sono capaci di contenere"...
aggiungo...se è vero che la musica produce pensieri passando dall'anima e dal cuore..l'unico modo per saperne qualcosa è di attraversarla...
ciao mary...grazie!
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| marylu |
Posted - 19 aprile 2009 : 21:22:44
E' bello quello che stai facendo. Ciao |
| pablo |
Posted - 19 aprile 2009 : 11:49:11
..divagazioni.. diari..viaggi..
Olim Diogenes philosophus, accensam lucernam manu tenes, in foro Athenarum ambulabat.
Un giorno il filosofo Diogene, tenendo in mano una lampada accesa, passeggiava nel Foro di Atene.
Gli si avvicinò un amico e lo interrogò sul perché avesse acceso una lanterna pur essendo pieno giorno: “Cerco l’uomo”, rispose il filosofo.
www.youtube.com/v/ghZajYiYBbk&hl=it&fs=1"
gli interpreti ed i musicisti della giovane scuola italiana....
www.youtube.com/v/Y-dzeKpo1WM&hl=it&fs=1"
Serenata di Pietro Mascagni Poesia di L. Stecchetti
Come col capo sotto l'ala bianca dormon le palombelle innamorate, Così tu adagi la persona stanca sotto le coltri molli e ricamate. La testa bionda sul guancial riposa lieta de' sogni suoi color di rosa e tra le larve care al tuo sorriso una ne passa che ti sfiora il viso,
Passa e ti dice che bruciar le vene, che sanguinare il cor per te mi sento. Passa e ti dice che ti voglio bene, che sei la mia dolcezza e il mio tormento, Bianca tra un nimbo di capelli biondi lieta sorridi ai sogni tuoi giocondi. Ah, non destarti, o fior del Paradiso, ch'io vengo in sogno per baciarti
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| pablo |
Posted - 18 aprile 2009 : 12:47:05 La "giovane scuola".. nel periodo che va dal 1890 circa alla prima guerra mondiale (1915-18)il nostro teatro musicale fu denominato dai musicisti raccolti sotto il titolo collettivo di "giovane scuola italiana",ove però il termine "scuola"non sottointende alcuna forma di sodalizio artistico..ne facevano parte Puccini,Leoncavallo,Franchetti,Mascagni,Cilea,Giordano. la predilizione che alcuni di essi mostrarono per gli argomenti truculenti o arieggianti fatti di cronaca cari al romanzo naturalista fece si che alla loro produzione teatrale fosse anche affibbiato..impropriamente,l'appellativo di "opera verista".in realtà questa produzione risentiva fortemente degli spiriti tardo-romantici. L'ambiente nel quale essa si affermò era quello caro agli ideali della piccola borghesia e ai suoi costumi di vita..risentiva inevitabilmente..l'influenza letteraria della narrativa e del teatro verista..gli ambienti,le vicende ad essi care.I loro eroi, i protagonisti delle vicende melodrammatiche,i musicisti della "giovane scuola"li trassero di preferenza dalla vita quotidiana e ne esaltarono..ora nell'urlo ora nell'abbandono,le passioni soggetive..i sentimenti individuali..
Ruggero Leoncavallo "I pagliacci" aria: vesti la giubba..
Sin dalle prime note, Ruggero Leoncavallo suggerisce il leit-motiv sul quale si muoverà l'intera trama de "I Pagliacci": l'insanabile discrasia tra la realtà della finzione e la realtà dell'esistenza. È il destino di Nedda e di Canio, sposati nella vita come nella pantomima, dove ricoprono i ruoli di Colombina e di Pagliaccio; è il destino di Tonio, povero storpio innamorato di Nedda come di Colombina il Taddeo da lui interpretato in scena. Si sottrae inizialmente solo chi della compagnia teatrante non fa parte: Silvio, l'amante segreto di Nedda, che verrà tuttavia trascinato nella folle oscillante teatrale determinazione di uccidere i due amanti, maturata in brevissimi attimi da Pagliaccio, mentre recita sul proprio sgangherato palcoscenico. (piccolo sunto dell'Opera)(a cura di Opera ed Arte)
www.youtube.com/v/Ky271W94VHA&hl=it&fs=1"
Luciano Pavarotti è Canio (nel ruolo di pagliaccio)in una magistrale e struggente interpretazione di alcuni anni fà..
Recitar! Mentre preso dal delirio, non so più quel che dico, e quel che faccio! Eppur è d'uopo, sforzati! Bah! sei tu forse un uom? Tu se' Pagliaccio!
Vesti la giubba, e la faccia infarina. La gente paga, e rider vuole qua. E se Arlecchin t'invola Colombina, ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà! Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto in una smorfia il singhiozzo e 'l dolor, Ah!
Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto! Ridi del duol, che t'avvelena il cor!
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| pablo |
Posted - 17 aprile 2009 : 12:27:22 Si può essere credenti od atei. E’ un fatto ordinario. Purtroppo. Per me che sono credente, che ho una fede immensa nella “Divina provvidenza”, intesa quale disegno sostanziale ..... e non formale delle cose che succedono, è facile vedere nell’evento dell’Abruzzo, comunque, la presenza della mano del Signore. La vedo nel fatto che il terremoto sia successo ad un’ora in cui le scuole erano chiuse. Non voglio immaginare che cosa sarebbe potuto succedere in caso di scuole aperte. La vedo nel fatto che data l’ora notturna gli uffici erano chiusi. Guardando cosa resta del Palazzo della Prefettura immagino cosa sarebbe successo. La vedo nel fatto che stante l’ora notturna le chiese erano chiuse. Immagino cosa sarebbe potuto succedere. La vedo nel fatto che essendo un’ora notturna per le strade non c’era nessuno. Immagino cosa sarebbe potuto succedere di giorno. Per fortuna , quindi, da credente che il Signore era ben sveglio ed ha fatto quello che ha potuto. Ma sempre da credente mi rendo conto che invece il Diavolo non ha mai dormito. Non ha dormito quando qualcuno ha costruito le case che sono cadute. Non ha dormito quando chi doveva fornire materiale buono ha fornito materiale scadente, non ha dormito quanto quando si è progettato con incoscienza, non ha dormito quando chi doveva controllare non ha controllato. Non dormiva il diavolo quando lo Stato, la Regione, La Provincia, il Comune, tutti gli amministratori ed i funzionari che avrebbero dovuto fare il loro dovere non lo hanno fatto o lo hanno omesso o non lo hanno fatto pienamente. Per me che sono credente mi rendo conto che il diavolo forse non dorme nemmeno adesso che si dovrebbe indagare sulle responsabilità e non lo si fa o non lo si fa con la necessaria forza e coscienza.............
ciao mary.. formulare i pensieri è un pò come disegnare parole...penso come se tu scrivessi..il silenzio forse....amplifica ..le nostre sensibilità..
l'Intermezzo della Cavalleria Rustica di Pietro Mascagni dicono che questo brano avvicina a Dio....
www.youtube.com/v/jDVFaheqQAg&hl=it&fs=1"><
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| marylu |
Posted - 16 aprile 2009 : 22:20:49 Io ti seguo Pablo, anche se non scrivo. Sono di poche parole.
Ciao |
| pablo |
Posted - 16 aprile 2009 : 11:40:39 Dove non possono esserci le parole c'è la musica che divina ed eterna non conosce confini sorvola ed abbatte le barriere dell'odio del razzismo dell'emarginazione della sofferenza . Innalza gli animi fa volare in alto i cuori verso confini che non esistono al di sopra del credere umano al di là dell'immaginazione oltre la fantasia . La musica veicolo del pensiero ed espressione di ciò che muove direttamente dal cuore è tale solo se può ritornare al cuore . (Brigida Ocone) La Boheme O soave fanciulla ,duetto tra mimì e rodolfo(primo atto)
www.youtube.com/v/qPphaJPQ7EQ&hl=it&fs=1"
Rodolfo -- O soave fanciulla, o dolce viso di mite circonfuso alba lunar in te, vivo ravviso il sogno ch'io vorrei sempre sognar!
Mimì-------- Ah! tu sol comandi, amor!...
Rodolfo------ Fremon già nell'anima le dolcezze estreme, nel bacio freme amor!
Mimì------- Oh! come dolci scendono le sue lusinghe al core... tu sol comandi, amore!... No, per pietà!
Rodolfo------- Sei mia!
Mimì------- V'aspettan gli amici...
Rodolfo---- Già mi mandi via?
Mimì------- Vorrei dir... ma non oso...
Rodolfo------- Dì
Mimì------ Se venissi con voi?
Rodolfo------- Che?... Mimì? Sarebbe così dolce restar qui. C'è freddo fuori.
Mimì----- Vi starò vicina!...
Rodolfo----- E al ritorno?
Mimì------- Curioso!
Rodolfo------- Dammi il braccio, mia piccina.
Mimì---- Obbedisco, signor!
Rodolfo------- Che m'ami di'...
Mimì--------- Io t'amo!
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| n/a |
Posted - 15 aprile 2009 : 16:31:45 "Tosca" = Giacomo Puccini " E lucevan Le Stelle " (S.Licitra/R.Mutti)
Ciao Pablo. .. mi son permesso di aggiungere qualcosa che mi piace tantissimo delle opere di Puccini..e sicuramente conoscerai senzaltro a memoria.. 
Un salutone e scusa l intrusione   |
| pablo |
Posted - 14 aprile 2009 : 20:07:29 Enzo Cappucci il giornalista di rainews24 è entrato a Santo Stefano di Sessanio, il borgo medioevale che ha resistito indenne alle spallate del terremoto che ha devastato l'Aquila e l'Abruzzo....
Si tratta di una cittadina a 1225 metri d'altitudine fortificata nel secolo scorso all'indomani del terribile terremoto del 1916, che rase al suolo la Città di Avezzano: gli ingegneri usarono all'epoca le tecniche dei secoli scorsi, solidificando le pareti portanti degli edifici con le catene interne che le tengono unite. Il lavoro di consolidamento è stato poi completato in anni recenti dall'imprenditore italo – svedese Daniele Kihlgren che ha acquistato il borgo per trasformarlo in un albergo modulare, una sorta di villaggio turistico d'epoca dove ogni casa rappresenta una “stanza”. Con la collaborazione dello studio di architettura Di Zio-Di Clemente, l'imprenditore ha provveduto ad alleggerire i solai delle abitazioni ed i tetti, consolidando le mura e le strutture, con gli stessi materiali dei secoli scorsi e con le medesime tecniche di applicazione. Il risultato è che oggi Santo Stefano è intatto, non una sola crepa deturpa le sue belle case e le uniche cose cadute sono rappresentate dalla piccolissima porzione di un muro perimetrale, 3 mq non di più, e dall'antica torre Medicea, che non ha retto il peso di un grosso tappo di cemento armato applicato in tempi recenti, negli anni '60-'70 con un intervento sciagurato, tipico dell'incompetenza di molti. Il peso di quel tappo ha fatto crollare l'antica torre. Questa storia dovrebbe costituire un motivo di riflessione per tutti coloro che hanno responsabilità di ricostruzione e che dovranno prendere decisioni importanti per quei molti centri storici danneggiati dal terremoto, prima di tutti quello dell'Aquila. In sostanza secondo Cappucci le vecchie case in pietra e calce con le catene di ferro poste nei fabbricati dopo i terremoti degli inizi del secolo scorso resistono alle scosse orizzontali. I vecchi fabbricati in pietra e calce che hanno tetti leggeri in travi di legno e quindi elastici resistono bene alle scosse sussultorie . La ipotesi sembra dare ragione a quei tecnici che costruiscono case in legno. L’unica cosa che ha subito danni è una vecchia torre del 1200 nel quale era stato posto un pesante tappo di cemento armato il cui peso ne ha provocato il crollo .
www.youtube.com/v/_OIExoUb8jk&hl=it&fs=1"
dall'opera :tosca atto 2
Siamo a Palazzo Farnese. Tosca chiede quale sia il prezzo per la liberazione di Cavaradossi. Scarpia risponde che dalle belle donne preferisce farsi pagare con l'amore piuttosto che con il denaro ("Mi dicon venal, ma a donna bella non mi vendo a prezzo di moneta. Se la giurata fede devo tradir, ne voglio altra mercede"). Tosca è presa dal terrore. Vorrebbe chiedere la grazia alla regina, ma Scarpia le fa capire che prima o poi Cavaradossi sarà giustiziato e le indica il rullo dei tamburi che accompagna i condannati al patibolo. Tosca allora, disperata, chiede a Dio il perché di una prova così difficile da superare.
Vissi d'arte, vissi d'amore, Non feci mai male ad anima viva! Con man furtiva Quante miserie conobbi, aiutai. Sempre con fe' sincera La mia preghiera Ai santi Tabernacoli salì, Sempre con fe' sincera Diedi fiori agli altar. Nell'ora del dolore perché Signore, Perché me ne remuneri così? Diedi gioielli Della Madonna al manto, E diedi il canto agli astri, al ciel, Che ne ridean più belli. Nell'ora del dolor Perché Signore, Perché me ne remuneri così?
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| pablo |
Posted - 13 aprile 2009 : 12:23:45 ciao mary..
www.youtube.com/v/MDtcidMR_6I&hl=it&fs=1"><
Turandot.. atto III, scena I
(Il Principe)
Nessun dorma!... Nessun dorma!... Tu pure, o Principessa, nella tua fredda stanza guardi le stelle che tremano d'amore e di speranza! Ma il mio mistero è chiuso in me, il nome mio nessun saprà! No, no, sulla tua bocca lo dirò, quando la luce splenderà! Ed il mio bacio scoglierà il silenzio che ti fa mia!
(Coro donne)
Il nome suo nessun saprà... E noi dovrem ahimè, morir, morir!...
(Il Principe)
Dilegua, o notte! tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All'alba vincerò! Vincerò! Vincerò!
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| marylu |
Posted - 12 aprile 2009 : 22:12:26
Felice Pasqua anche a te Pablo |
| pablo |
Posted - 12 aprile 2009 : 10:33:13 www.youtube.com/v/z51s-gXn49A&hl=it&fs=1"
sereni ed affettuosi auguri...Buona Pasqua!
www.youtube.com/v/iWDd78rxGRc&hl=it&fs=1">< |
| pablo |
Posted - 09 aprile 2009 : 14:39:39 G. Puccini La Bohème:Luciano Pavarotti interpreta Rodolfo .. aria:che gelida manina
www.youtube.com/v/rpxXlhTP8os&hl=it&fs=1"
Che gelida manina, se la lasci riscaldar... Cercar che giova? Al buio non si trova. Ma per fortuna, è una notte di luna, e qui la luna... l'abbiamo vicina.
Aspetti, signorina, le dirò con due parole: chi son? chi son!... e che faccio... come vivo?... Vuole? Chi so? Sono um poeta. Chi cosa faccio? Scrivo. E come vivo? Vivo. In porvetà mia lieta, scialo da gran signore... rime ed inni d'amore. Per sogni e per chimere... e per castelli in aria! L'anima ho milionaria. Talor dal mio forziere... ruban tutti i gioelli due ladri: gli ochhi belli. V'entrar com voi pur ora, ed i miei sogni usati e i bei sogni miei tosto si dileguar! Ma il furto non m'accora, poichè v'ha preso stanza... la speranza! Or che mi conoscete, parlate voi deh! parlate... Chi siete? Vi piaccia dir?
un piccolo sunto di "La Bohème"..tratto "da un invito all'opera"
atto I
È la vigilia di Natale del 1830 nel quartiere latino di Parigi. Marcello, il pittore, e Rodolfo, il poeta, sono al lavoro nel loro studio in una soffitta. Hanno entrambi freddo, ma non c'è niente da bruciare. Finché Rodolfo non decide di dare alle fiamme un suo manoscritto. Si unisce a loro il filosofo Colline e insieme godono un po' di calore dal caminetto. Ma come il fuoco si esaurisce, i compagni fischiano l'autore. D'improvviso, entrano due fattorini, con roba da mangiare, vino e carbone, seguiti dal quarto bohemien, il musicista Schaunard. Questi lascia sul tavolo il denaro rimasto dagli acquisti e spiega come lo abbia guadagnato. I compagni lo ignorano e preparano la tavola. Schaunard si rende conto di quanto stanno facendo e propone che, in quanto è la vigilia di Natale, celebrino fuori..
atto 2
Poco più tardi, al caffè Momus, il marciapiede è gremito di clienti ai tavolini e di venditori ambulanti. Mimì e Rodolfo, lungo la strada, si fermano dal modista e Rodolfo le compera una cuffietta rosa. Poi si uniscono agli altri e Mimì viene presentata con una formalità scherzosa. La tranquillità degli amici viene improvvisamente sconvolta quando arriva Musetta, una vecchia fiamma di Marcello, accompagnata dal vecchio e ricco Alcindoro. Vedendo Marcello, costringe Alcindoro a fermarsi al caffè e cerca di attirare la sua attenzione. Il comportamento della donna diventa sempre più esagerato, causando l'imbarazzo di Alcindoro e, poco a poco, la resa di Marcello. Con la scusa che la sua scarpetta è troppo stretta, manda il vecchio accomodante dal calzolaio e cade nelle braccia di Marcello. Arriva il conto, ma i soldi di Schaunard sono ormai finiti. Passa una banda e i quattro bohemiens con le due ragazze, partono e lasciano il conto da pagare ad Alcindoro.
atto 3
Alla Barriere d'Enfer, una delle barriere di pedaggio di Parigi , durante un primo mattino di febbraio, Marcello e Musetta vivono in un'osteria del posto e Mimì è venuta da Marcello a chiedere consiglio perché la sua relazione con Rodolfo è agli sgoccioli. Mimì si lamenta della gelosia di Rodolfo e Marcello le consiglia di lasciarlo. Rodolfo, giunto prima di lei, è addormentato su una panca. Quando si sveglia e va a parlare con Marcello , Mimì si nasconde e scopre la vera ragione del comportamento di Rodolfo: la giovane è gravemente ammalata ed è forse vicina alla morte. Mimì ha una crisi di tosse e Rodolfo, vedendola, corre ad aiutarla. Dall'osteria si leva la risata stridula di Musetta e Marcello;........ subito insospettito, corre ad affrontarla. Mimì ha deciso di lasciare Rodolfo e di portarsi via le sue poche robe, salvo la cuffietta, che Rodolfo potrà tenersi per ricordo. Alla fine, convengono di lasciarsi solo alla fine dell'inverno, mentre fuori dalla taverna Musetta e Marcello si separano con acredine.. atto IV
La soffitta, dove Marcello e Rodolfo, ora entrambi separati da Musetta e Mimì, ma ancora profondamente innamorati, fingono di lavorare. Entrano Schaunard e Colline, portando un misero pasto che i quattro consumano con comica solennità. Dopo la cena, ballano. Colline e Schaunard si scambiano insulti e si sfidano a duello con la paletta e le molle. D’improvviso, appare alla porta Musetta: Mimì è in strada, troppo debole per salire le scale. Rodolfo si precipita ad aiutarla e gli altri preparano il letto. Mentre Rodolfo si prende cura di Mimì, Musetta racconta di avere sentito che Mimì era morente e che, avendola trovata, la sfortunata aveva chiesto di essere portata da Rodolfo. I compagni non hanno cibo da offrire. Musetta dà a Marcello gli orecchini da vendere per pagare le medicine e un dottore, ma decide poi di accompagnarlo per comperare un manicotto per Mimì. Colline vuole aiutare impegnando la zimarra e, uscendo, chiede a Schaunard di lasciare anch'egli la soffitta. Mimì e Rodolfo, finalmente soli, ricordano il loro amore e il primo incontro. Gli altri ritornano e quando Mimì scivola nel sonno, Musetta si inginocchia e prega. Quando ritorna Colline e chiede di Mimì, Rodolfo si rende conto dall'atmosfera nella stanza di quanto gli altri hanno già capito: Mimì è morta.
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| pablo |
Posted - 08 aprile 2009 : 12:28:22 Il mondo intero ancora ricorda il sacrificio dei pompieri americani quando crollarono le torri gemelle di New York. Il mondo ricorda la loro efficienza, la loro organizzazione, la loro abnegazione ,i loro sacrifici che giunsero fino alla vita offerta per salvare centinaia di vite umane....
E poi tanti ricordano le immagini dei terremoti in Giappone ed in California dove i morti sono sempre pochissimi solo perché i loro manufatti sono realizzati secondo le indicazioni della scienza e della tecnica.
Poi quando vediamo il terremoto dell’Aquila con i centri storici distrutti spesso dimentichiamo che anche qui, da noi, ci sono eroi del quotidiano, persone che per senso morale prima che per dovere professionale si sacrificano per salvare vite , per portare soccorso, materiale ma anche umano. Sono quei pompieri che vivono la loro vita spesso nelle caserme ma sempre pronti ad intervenire , senza mai lamentarsi, senza raccontare lo strazio nel quale spesso sono costretti ad operare . a loro, in particolare anche se non unici, a loro il ringraziamento dell’Italia, a loro ed al loro dignitoso silenzio , alla loro efficienza, alla loro prontezza , il rispetto e l’ammirazione della nostra gente. Grazie a loro esiste una Italia che non è seconda a nessuno. A loro ma anche ai medici, infermieri, paramedici, autisti di autoambulanza che si sono prodigati per dare soccorso agli oltre mille feriti, 100 dei quali gravissimi . a loro che hanno dovuto evacuare un intero ospedale il ringraziamento gridato non silenzioso della intera nazione. Alle forze dell’Ordine , carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia municipale, guardie forestali che sono state onnipresenti sui luoghi del dramma , sin dai primi minuti, pronti a camminare tra le macerie, a soccorrere gli infortunati, a dare notizia di quanto successo, a vigilare contro gli sciacalli, l’apprezzamento di tutti noi. Anche loro e loro soprattutto hanno operato in assoluto silenzio , senza nemmeno apparire , senza mostrarsi in televisione o sui giornali, felici di essere come sempre presenti e vigili e di intervenire solo nei casi di occorrenza e bisogno. Un apprezzamento poi ai tanti volontari della protezione civile che da tutta Italia sono arrivati numerosissimi all’Aquila, organizzati e pronti a tutte le esigenze . A loro un particolare ringraziamento per avere ceduto le loro tende a vecchi e bambini rimanendo loro all’addiaccio pur avendo bisogno assoluto di riposo dopo 12, 14 ed a volte 16, 18 ore di lavoro continuo. Alla Croce rossa ed a tutte le altre organizzazioni di assistenza. Poi un apprezzamento speciale agli speleologi del soccorso alpino che con grande coraggio si infilano sotto le macerie per cercare eventuali superstiti .Già..non vorremmo mai parlare della terra che trema..non vorremmo mai vedere le lacrime sulle rughe di tante persone anziane..gli occhi sbigottiti svuotarsi di speranza dinanzi alle macerie della propria casa..le mani segnate dal tempo e dal lavoro,inutili e vuoti..non ci si abitua al terremoto...ogni volta che questa imprevedibile calamità sui manifesta seminando in superficie distruzione e desolazione è difficile non sentircicoinvolti dalla stessa angoscia che in quel momento sconvolge decine di migliaia di vite anche se lontane da noi.. nel nostro realismo..sappiamo che se la ytragedia non può essere sopportata da soli..nemmeno la rinascita può essere ottenuta senza il contributo di tutti...e il confine con la disperazione è ancora troppo aperto specie per chi ha consumato gli anni della sua vita per qualcosa che non c'è più..se tutto questo riesce acommuoverci cosa accadrà nell'intimo di tante persone che non troveranno quei segni di riferimento per cui hanno lottato e con i quali hanno convissuto?..basta poco per addolcire il sonno di un bambino..bastano le speranze del domani a dare forza ai giovani e a rinvigorire anche quelle residue dell'età matura..e c'è da sperare bene..anche se in Italia..purtroppo nulla finora sembra essere stato più duraturo del "provvisorio"..come provvisori dovevano essere i container dei terremotati del Belice..dell'Umbria degli alluvionati di Sarno..travolti dal fango della montagna..solidarietà e partecipazione notevolissimi certo..soltanto che esse dovrebbero avere la forza di dispegarsi nel tempo..vi è invece il fondato timore che con il trascorrere del tempo questa tragedia scivoli..via ..via dalle prime pagine dei giornali alle pagine interne sepre più costrette nello spazio e nell'attenzione per finire nel dimenticatoio..scavalcata..forse.. da altri eventi tristi..lieti o fatui che si presenteranno nel fluire dei giorni..cito una frase a riguardo di Mario Tozzi su:La Stampa 7 Aprile 2009;ad attenuare"la nostra incapacità,ignoranza o malafede nel rapportarci con il rischio è una delittuosa propensione a perdere la memoria degli eventi passati"....questo oltre all'indispensabile slancio di amore per i sopravvissuti ci suggeriscono attraverso il percorso di fede e di speranza.. della Santa Pasqua così imminente..giorni di meseria e grandezza..morte e resurrezione..
www.youtube.com/v/uZzC6e6olCY&hl=it&fs=1"><
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| marylu |
Posted - 08 aprile 2009 : 00:10:34 Ciao Pablo
è un momento "così così"; tutto quello che è successo ti lascia senza parole.
Ci risentiamo.
Ciao
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| pablo |
Posted - 06 aprile 2009 : 12:39:15 www.youtube.com/v/UgaN3vIqJUY&hl=it&fs=1"><
la Bohème (puccini)aria: si,mi chiamano Mimi ..dalla sublime voce di Maria Callas...
esprimo i sentimenti più vivi di solidarietà..per i fratelli abruzzesi colpiti cosi duramente da questa calamità naturale..un territorio.. di una regione cosi ricca di storia,arte e natura ..... una immane tragedia.... |
| n/a |
Posted - 06 aprile 2009 : 08:27:36 Ciao Pablo, il tuo amico ha avuto avuto un ottima scelta Eccezionale Paulo Coelho ..
Un salutone |
| pablo |
Posted - 05 aprile 2009 : 18:08:24
www.youtube.com/v/WKYzvXxEqRY&hl=it&fs=1"
tratto da:alcune riflessioni di Paulo Coelho.. mi è stato inviato da un amico questo pomeriggio......ciao |
| pablo |
Posted - 05 aprile 2009 : 15:18:44 è cosi i sommovimenti affettivi che la musica ..a volte...induce "sono"pensiero....un'artista giapponese Minako Honda..deceduta qualche anno fà di leucemia..bellissima voce.. meritava ben più della semplice etichetta di pop star....
www.youtube.com/v/8eyDowu4JGc&hl=it&fs=1"
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