ciao pina...grazie per la sensibilità e la testimonianza di affetto.. ----------------------------------------------------------------------------
l'unificazione dell'Italia come non te l'aspetti e come avresti invece dovuto aspettartela,dato che nonostante i 150 anni trascorsi la nazione si connota piu nei confini geografici tracciati dalla natura che nel comune palpitare di un popolo con regni e staterelli di fatto mai spazzati via...è la sensazione amara più che una fetta di limone spalmata di sale che mi rimane dopo aver letto"I traditori"di Giancarlo De Cataldo...non so fino a che punto il romanza restituisca un quadro verosimile sui piccoli e grandi accadimenti e su ideali e strategie dei padri della patria..so però che appena girata l'ultima pagina,viene da chiudere gli occhi e trattenersi a riflettere se vinse davvero l'Italia.Se abbia avuto un senso a costruirla...Se questa patria concimata a sangue non sia soltanto un'entità geografica ristretta tra le alpi ed il mare..se non fu un errore ed una forzatura circoscriverla nazione dentro i confini che la memoria aveva avvolto di nebbia e che le appartennero solo finchè imperò Roma.Perchè cominciano forse..?!da lì le contraddizioni che ci siamo trascinati fino ai nostri giornie che ci presentano il conto delle due Italie distanti ed incompatibili che emergono già dal romanzo.Una che da su guarda schizzinosa e ostile il popolo,incline all'ozio ed alla violenza,appena sottomesso e l'altra che , di fronte alle nefandezze e alle violenze della conquista degli anni successivi,presto arriva a rimpiagere il Re Borbone.Perchè ci ritroviamo figli di quell'Italia confusa e dalle troppe contraddizioni.Perchè i mali che affliggono il sud,le mafie su tutti,hanno avuto allora il battesimo e la consacrazione.Può essere solo cosi:non si spiegherebbe altrimenti un paese che non trova quiete e che mai si erge unico tronco dalla stessa radice... articolo e documenti a cura di M.G.
Ai tempi in cui un gelato con sciroppo e frutta costava molto meno, un ragazzo di dieci anni entrò nel bar di un albergo e si sedette a un tavolo. Una cameriera mise un bicchiere di acqua davanti a lui. "Quanto costa un gelato con sciroppo e frutta?". "50 centesimi" replicò la cameriera. Il ragazzino tirò fuori la mano dalla tasca ed esaminò il numero di monete che aveva. "Quanto costa una porzione di gelato normale?" s'informò. Alcune persone stavano cercando un tavolo e la cameriera era un po' impaziente. "35 centesimi" disse bruscamente. Il ragazzino contò ancora le monete. "Prendo il gelato normale" disse. La cameriera portò il gelato, mise il conto sul tavolo e se ne andò. Il ragazzo finì il gelato, pagò al cassiere e se ne andò. Quando la cameriera ritornò, iniziò a pulire il tavolo e rimase di stucco per quello che vide. Accanto al piatto vuoto, messi ordinatamente, c'erano 15 centesimi, la sua mancia.....
Autore: Bruno Ferrero - Libro: L'Importante è la Rosa.. ----------------------------------------------------------------------------------
il viaggio continua...
Non tutto si può dire...La"canzonetta"di un quartetto di beethoven mi commuove e mi fa pensare,ma non saprei esprimere con le parole che cosa vuol dire...é piena di senso per me,ma forse non "significa" nulla. Quelle note e quella rotazione parlano del mio capogiro tra le "cose"ma ..forse in nessun dizionario ne troverei la chiave. Credo che un'interpretazione non è felice quando svela una volta per tutte il significato di un sogno o di un paesaggio mentale,ma forse quando fa risuonare un frammento di verità nel brusio interiore di quella persona.E non è detto che lo faccia solo attraverso le parole,se è vero che l'inconscio non è un repertorio linguistico,ma una partitura intraducibile di cose,di profumi,di suoni. Posso sapere molte cose,anche sofisticate o importanti sulla struttura degli ultimi quartetti beethoveniani,sul simbolismo minoico o sull'epistemologia dell'interpretazione dei sogni..ma il cuore di quelle esperienze,il senso di quelle folgorazione non sta li. Non capirei,per questa via,perchè quella melodia a quel punto della partitura mi fa piangere o formulare un pensiero che non pensavo prima,indipendentemente dalla mia competenza in musica;ne perchè quei simboli e non altri mi parlino con l'intensità di una mia esperienza d'angoscia o di confusione,prima ancora che io ne sappia qualcosa in senso enciclopedico;e nemmeno perchè in quel sogno ci sia un frammento di verità su di me che può cambiarmi la vita,ma che non si esaurisce in nessuna spiegazione da manuale o in nessuna interpretazione.... é in gioco qui l'aurora di ogni esperienza estetica o simbolica,prima che se ne possa dire qualcosa,quello che decide insomma di un ascolto non inquinato di sè e del mondo...è necessario allora abbandonarsi a un altro registro di pensiero,uno stile della mente che non sa nulla prima dell'esperienza,che non se ne difende sapendola qualcosa o traducendola in discorsi,e che non può che parlare per sè,perchè ciò che la rende importante passa dall'irripetibile del soggetto.... continua...forse...
la musica non denota in maniera univoca ma connota ambiguamente,delimita uno spazio potenziale dove i simboli condivisi dalla cultura di appartenenza vengono declinati lungo le coordinate interiori dell'ascoltatore potendo dare vita in questo senso ad un processo creativo. "La creazione artistica" quindi non si esaurisce nel compimento di un'opera ma si rinnova indefinitivamente nelle fruizioni di essa attraverso i tempi. La musica inoltre rimanda al "parlar materno",costituisce una raffinata elaborazione simbolica delle voci e dei suoni che articolano le prime forme di comunicazione,ci parla quindi di un tempo lontano,passato,di un tempo assente che può ritornare solo nell'evocazione nostalgica. La musica sottolinea la profondità biologica della nostalgia in quanto parla la stessa lingua della diade primaria e perchè nel fruirne esteticamente possiamo sperimentare un rapporto arcaico,un rapporto in cui vene annullata la distanza..una dimensione quasi di totalità e di fusione. In questo senso la musica ci aiuta a colmare i nostri spazi ..vuoto mai completamento colmato dalla nostra creatività..
Immagine della Vienna asburgica,il valzer del secondo 800 ha come equivalente in fatto di fortuna,l'operetta,che non di rado diventa il campo prediletto dei più celebri valzeristi.. Tra costoro Johann Strauss Junior dall'inventiva scapricciata e geniale..
un viaggio attraverso l'ascolto(ma non solo)..un percorso sonoro..con temi spero.. di suggestivo fascino..la musica che espande..moltiplica..assembla e ripropone magicamente tutti i suoi suoni......dove scenari e generi.. si susseguono fugacemente.... spesso..solo..distrattamente... a volte ..semplicemente nell'emozionare... andrè chènier...è un opera di andrea giordano..ispirata alla vita del poeta francese..andrè chènier..un grande lirico della rivoluzione..stroncato dal patibolo durante il periodo del terrore... l'aria..(difficile ..oserei aggiungere tremendamente ostica) è tratta dalla stessa opera..bellissima e struggente..
Jose Carreras; "Un di all'azzurro spazio...di A.Giordano "Andrea Chenier" La Scala, 1985
per chi desidera ed è interessato a seguirne il testo...
(scena1)Chénier (pallidissimo)
Colpito qui m'avete ov'io geloso celo il più puro palpitar dell'anima. (accenna al cuore) Or vedrete, fanciulla, qual poema è la parola "Amor", qui causa di scherno! (Sorpresi, tutti stanno curiosi ad udirlo.)
Un dì all'azzurro spazio guardai profondo, e ai prati colmi di viole, pioveva loro il sole, e folgorava d'oro il mondo: parea la terra un immane tesor, e a lei serviva di scrigno il firmamento. Su dalla terra a la mia fronte veniva una carezza viva, un bacio. Gridai vinto d'amor: T'amo tu che mi baci, divinamente bella, o patria mia! E volli pien d'amore pregar! Varcai d'una chiesa la soglia; là un prete ne le nicchie dei santi e della Vergine, accumulava doni - e al sordo orecchio un tremulo vegliardo invan chiedeva pane e invano stendea la mano!
(mentre...L'Abate ed altri si levano scandalizzati:)..
Varcai degli abituri l'uscio; un uom vi calunniava bestemmiando il suolo che l'erario a pena sazia e contro a Dio scagliava e contro agli uomini le lagrime dei figli.
(Tutti si sono arrabbiati contro Chénier. Gérard solo lo ascolta dal fondo della serra, agitatissimo. Gli altri fingono non udirlo.)
In cotanta miseria la patrizia prole che fa? (a Maddalena) Sol l'occhio vostro esprime umanamente qui un guardo di pietà, ond'io guardato ho a voi si come a un angelo. E dissi: Ecco la bellezza della vita! Ma, poi, a le vostre parole, un novello dolor m'ha colto in pieno petto. O giovinetta bella, d'un poeta non disprezzate il detto: Udite! Non conoscete amor, amor, divino dono, non lo schernir, del mondo anima e vita è l'Amor!
un corpo volteggia tra le nuvole...ma non è un corpo pesante,non ha una forza di gravità...è sostenuto teneramente dall'aria,dai colori del cielo,dalle nuvole,dal sole.Non è pesante,volteggia,esiste senza essere legata a nulla.Non è neanche una marionetta tenuta sterilmente a dei fili esterni,è semplicemente un'essenza,non parla perchè parlare significa prendere una posizione,occupare uno spazio.ma questo non vuol dire che sia muto,il suo linguaggio sono la sua strana eterea corsa,i suoi gesti visibili solo se riflessi dal sole.Esiste in un'altra forma d'essere da quella che già conosciamo...per questo forse non lo vediamo,o non gli attribuiamo importanza. Eric Satie,Gymnopedie I(versione orchestrale di C.Debussy) é una composizione per pianoforte presentata nella versione orchestrale.Caratterizzata da una linea melodica evidente e chiara,ricca timbricamente,presenta una struttura formale accessibile.Il brano sembra evocare una dimensione sospesa in cui possono trovare spazio una serenità eterea o un dolce ricordo...una musica ricca di suggestioni e priva di intensi aspetti conflittuali.
chopin fu uno dei pochissimi compositori di genio che si sia votato interamente a un solo strumento,nel suo caso il pianoforte. Il pianoforte fu infatti il centro,ideale e concreto,del suo mondo artistico,ma questo fatto non costituì un impedimento al pieno raggiungimento del suo pensiero musicale. Sul pianoforte espresse diversi mondi di poesia,passando dalle accensioni vigorose o appassionate alle confidenze amabili ai modi leggiadri e frivoli. Il notturno in mi bemolle maggiore, op. 9 n.2, di Fryderyk Chopin (1810-1849). Al pianoforte Samson Francois. ... evoca la primavera: è una musica che alterna momenti di dolcezza ad altri più decisi,più forti....buon ascolto..
Il saggio e le domande C'era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un'oasi all'entrata di una città del Medio oriente.. Un giovane si avvicinò e gli domandò: "Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?" L'uomo rispose a sua volta con una domanda: "Come erano gli abitanti della città da cui venivi?" "Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là". "Così sono gli abitanti di questa città!", gli rispose il vecchio saggio. Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all'uomo e gli pose la stessa domanda: "Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città..?" L'uomo rispose di nuovo con la stessa domanda: "Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?". "Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli..!!! "Anche gli abitanti di questa città sono così!", rispose il vecchio saggio. Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all'abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero: "Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone? "Figlio mio", rispose il saggio, "ciascuno porta nel suo cuore ciò che è. Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui... Al contrario, colui che aveva degli amici leali nell'altra città,troverà anche qui degli amici leali e fedeli.. Perchè, vedi, ogni essere umano è portato a vedere negli altri quello che è nel suo cuore... Nella vita si trova sempre ciò che si aspetta di trovare.. perché ognuno proietta all¹esterno ciò che risiede dentro di se. da:fonte anonima per ascoltare la musica non è sufficiente sentirla,è necessario intendere,al di là del suono,le relazioni armoniche che la fondano. sono luoghi meravigliosi..compresa fra due o più silenzi..,lo charme dell'incompiuto e della presenza/assenza..a volte c'è vento..e la salsedine te la ritrovi addosso...attraverso gli odori e i profumi del tempo....forse..mal non m'avviso ricordarli..gelosamente... fra il sud e il nord dell'europa... la musica non sceglie..non è il rispondere all'alternativa del vicino o del lontano....essa ricusa le categorie nette e le disgiunzioni brutali..grazie ad essa e alla sua magia il vicino ed il lontano possono confondersi come si confonde il forte ed il pianissimo mescolati in maniera contraddittoria.. la musica che fugge ...nelle forme cristalline e proporzionate delle regole dell'arte e dalle intense emozioni.., e per questo regina di tutte le arti.Il suono adesso si avvicina,si allontana,ci avvolge interamente e poi infine ci abbandona definitivamente per essere ascoltato in lontananza.. La musica delle disarmonie, del flusso imprevedibile di momenti che non si susseguono con senso logico. E' la musica del caos vitale e del continuo divenire, della sensibilità dionisiaca che non riesce ad assecondare il comune anelito di deformare l'informe nell'armonia, l'apollineo desiderio di accettare l'esistenza con la paura dell'assurdo e del tragico sempre incombente... un pò nostalgica ..un pò malinconica... un pò dolce..a volte ..in posti sconosciuti e rassicuranti..attraverso un passato indistinto e forse mai esistito..tepore..attesa..serenità ...desideri..sogni..chissà..aggiungo.. creatività.. forse .. desideravo parlare solo di sensibilità..mentre pensavo al bellissimo slogan della prossima manifestazione delle donne italiane che, scoprendo la condizione di abbrutimento della nostra società e di avvilente decadenza dell’intero sistema paese, vogliono fortemente sollecitare una riflessione generale sulla calpestata dignità delle donne italiane. Una manifestazione che taluni giudicano tardiva ma comunque condivisibile, altri opportunistica e qualunquistica, ma, comunque, da “far finta di capire” , in un gioco di sclerosi parolaia e di ipocrisia caleidoscopica. Il 13 febbraio si metterà su un piedistallo la dignità femminile perché sia meno vulnerabile, per non essere più miserevolmente calpestata. Il 13 febbraio sarà l’inizio di un nuovo corso dove uomini e donne sono rispettosamente e rispettivamente protagonisti in un cammino di progresso, di sviluppo e quindi civiltà. Il 13 febbraio per un diverso e migliore futuro nella consapevolezza che la dignità deve essere anche difesa, come un valore non alienabile , indispensabile per muovere verso un futuro di libertà e di rispetto.
Ma non basta! “Se non ora, quando” può divenire il nostro motto per un'Italia che diventi libera, che si affranchi dai politici di professione, quelli cioè che si alzano al mattino per fare politica, quasi come se fossero investiti da un mandato divino, quasi che senza di loro il sole non si alzasse più. “Se non ora, quando” può e deve diventare, però, il grido che esce ogni mattino dalla bocca della gente comune . Di gente che esca dal carapace di ignoranza, di paura, di sconforto, che la difende e che insieme la avvolge e nasconde. “Se non ora, quando” deve diventare il saluto quotidiano di ognuno di noi, la parola d’ordine che scava dentro l’animo dei più pusillanimi facendoli diventare eroi del quotidiano, il treno che collega persone, quartieri, idee, vocazioni e speranze. “Se non ora, quando” deve diventare la bandiera sotto la quale muovere verso un paese che riesca a seguire, correndo, il suo destino. Un grido ed una bandiera che facciano fare un onorevole passo indietro a chi ha responsabilità di una nazione ferma nella storia e nel progresso, ma che, insieme, raccolgano coloro che sono vicini alle tante nostre piccole e grandi comunità e che desiderano affrancarla dai poteri che da sempre la hanno “governata” spesso perfino impedendole di correre verso un futuro che cammina velocemente e che non aspetta più nessuno...