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 giacomo puccini
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 09 aprile 2009 :  14:39:39  Mostra profilo  Rispondi con citazione

G. Puccini La Bohème:Luciano Pavarotti interpreta Rodolfo .. aria:che gelida manina


www.youtube.com/v/rpxXlhTP8os&hl=it&fs=1"

Che gelida manina, se la lasci riscaldar...
Cercar che giova? Al buio non si trova.
Ma per fortuna, è una notte di luna,
e qui la luna... l'abbiamo vicina.

Aspetti, signorina,
le dirò con due parole:
chi son? chi son!... e che faccio...
come vivo?... Vuole?
Chi so? Sono um poeta.
Chi cosa faccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
In porvetà mia lieta,
scialo da gran signore...
rime ed inni d'amore.
Per sogni e per chimere...
e per castelli in aria!
L'anima ho milionaria.
Talor dal mio forziere...
ruban tutti i gioelli
due ladri: gli ochhi belli.
V'entrar com voi pur ora,
ed i miei sogni usati
e i bei sogni miei tosto si dileguar!
Ma il furto non m'accora,
poichè v'ha preso stanza... la speranza!
Or che mi conoscete, parlate voi deh! parlate...
Chi siete?
Vi piaccia dir?

un piccolo sunto di "La Bohème"..tratto "da un invito all'opera"

atto I

È la vigilia di Natale del 1830 nel quartiere latino di Parigi.
Marcello, il pittore, e Rodolfo, il poeta, sono al lavoro nel loro studio in
una soffitta. Hanno entrambi freddo, ma non c'è niente da bruciare.
Finché Rodolfo non decide di dare alle fiamme un suo manoscritto. Si
unisce a loro il filosofo Colline e insieme godono un po' di calore dal
caminetto. Ma come il fuoco si esaurisce, i compagni fischiano l'autore.
D'improvviso, entrano due fattorini, con roba da mangiare, vino e
carbone, seguiti dal quarto bohemien, il musicista Schaunard. Questi
lascia sul tavolo il denaro rimasto dagli acquisti e spiega come lo abbia
guadagnato. I compagni lo ignorano e preparano la tavola.
Schaunard si rende conto di quanto stanno facendo e propone che, in
quanto è la vigilia di Natale, celebrino fuori..

atto 2

Poco più tardi, al caffè Momus, il marciapiede è gremito di clienti
ai tavolini e di venditori ambulanti.
Mimì e Rodolfo, lungo la strada, si fermano dal modista e Rodolfo le
compera una cuffietta rosa. Poi si uniscono agli altri e Mimì viene
presentata con una formalità scherzosa. La tranquillità degli amici viene
improvvisamente sconvolta quando arriva Musetta, una vecchia fiamma
di Marcello, accompagnata dal vecchio e ricco Alcindoro.
Vedendo Marcello, costringe Alcindoro a fermarsi al caffè e cerca di
attirare la sua attenzione. Il comportamento della donna diventa sempre
più esagerato, causando l'imbarazzo di Alcindoro e, poco a poco, la resa
di Marcello. Con la scusa che la sua scarpetta è troppo stretta, manda il
vecchio accomodante dal calzolaio e cade nelle braccia di Marcello.
Arriva il conto, ma i soldi di Schaunard sono ormai finiti. Passa una
banda e i quattro bohemiens con le due ragazze, partono e lasciano il
conto da pagare ad Alcindoro.

atto 3

Alla Barriere d'Enfer, una delle barriere di pedaggio di Parigi ,
durante un primo mattino di febbraio, Marcello e Musetta vivono in
un'osteria del posto e Mimì è venuta da Marcello a chiedere consiglio
perché la sua relazione con Rodolfo è agli sgoccioli. Mimì si lamenta
della gelosia di Rodolfo e Marcello le consiglia di lasciarlo. Rodolfo,
giunto prima di lei, è addormentato su una panca. Quando si sveglia e va
a parlare con Marcello , Mimì si nasconde e scopre la vera ragione del
comportamento di Rodolfo: la giovane è gravemente ammalata ed è forse vicina alla morte. Mimì ha una crisi di tosse e Rodolfo, vedendola, corre ad aiutarla. Dall'osteria si leva la risata stridula di Musetta e Marcello;........
subito insospettito, corre ad affrontarla. Mimì ha deciso di lasciare
Rodolfo e di portarsi via le sue poche robe, salvo la cuffietta, che
Rodolfo potrà tenersi per ricordo. Alla fine, convengono di lasciarsi solo
alla fine dell'inverno, mentre fuori dalla taverna Musetta e Marcello si
separano con acredine..

atto IV

La soffitta, dove Marcello e Rodolfo, ora entrambi separati da
Musetta e Mimì, ma ancora profondamente innamorati, fingono di
lavorare. Entrano Schaunard e Colline, portando un misero pasto che i
quattro consumano con comica solennità. Dopo la cena, ballano.
Colline e Schaunard si scambiano insulti e si sfidano a duello con la
paletta e le molle. D’improvviso, appare alla porta Musetta: Mimì è in
strada, troppo debole per salire le scale. Rodolfo si precipita ad aiutarla e gli altri preparano il letto.
Mentre Rodolfo si prende cura di Mimì, Musetta racconta di avere
sentito che Mimì era morente e che, avendola trovata, la sfortunata aveva chiesto di essere portata da Rodolfo.
I compagni non hanno cibo da offrire. Musetta dà a Marcello gli
orecchini da vendere per pagare le medicine e un dottore, ma decide poi
di accompagnarlo per comperare un manicotto per Mimì. Colline vuole
aiutare impegnando la zimarra e, uscendo, chiede a Schaunard di lasciare anch'egli la soffitta.
Mimì e Rodolfo, finalmente soli, ricordano il loro amore e il primo
incontro. Gli altri ritornano e quando Mimì scivola nel sonno, Musetta si
inginocchia e prega. Quando ritorna Colline e chiede di Mimì, Rodolfo si
rende conto dall'atmosfera nella stanza di quanto gli altri hanno già
capito: Mimì è morta.
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 12 aprile 2009 :  10:33:13  Mostra profilo  Rispondi con citazione

www.youtube.com/v/z51s-gXn49A&hl=it&fs=1"


sereni ed affettuosi auguri...Buona Pasqua!

www.youtube.com/v/iWDd78rxGRc&hl=it&fs=1"><

Modificato da - pablo su 12 aprile 2009 10:48:15
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marylu
Utente Sfegatato

Italy
20003 invii

Spedito - 12 aprile 2009 :  22:12:26  Mostra profilo  Visita l'homepage di marylu  Rispondi con citazione


Felice Pasqua anche a te Pablo

marylu
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 13 aprile 2009 :  12:23:45  Mostra profilo  Rispondi con citazione

ciao mary..

www.youtube.com/v/MDtcidMR_6I&hl=it&fs=1"><

Turandot..
atto III, scena I

(Il Principe)

Nessun dorma!... Nessun dorma!...
Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle che tremano
d'amore e di speranza!
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scoglierà
il silenzio che ti fa mia!

(Coro donne)

Il nome suo nessun saprà...
E noi dovrem ahimè, morir, morir!...

(Il Principe)

Dilegua, o notte! tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All'alba vincerò!
Vincerò! Vincerò!


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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 14 aprile 2009 :  20:07:29  Mostra profilo  Rispondi con citazione
Enzo Cappucci il giornalista di rainews24 è entrato a Santo Stefano di Sessanio, il borgo medioevale che ha resistito indenne alle spallate del terremoto che ha devastato l'Aquila e l'Abruzzo....

Si tratta di una cittadina a 1225 metri d'altitudine fortificata nel secolo scorso all'indomani del terribile terremoto del 1916, che rase al suolo la Città di Avezzano: gli ingegneri usarono all'epoca le tecniche dei secoli scorsi, solidificando le pareti portanti degli edifici con le catene interne che le tengono unite. Il lavoro di consolidamento è stato poi completato in anni recenti dall'imprenditore italo – svedese Daniele Kihlgren che ha acquistato il borgo per trasformarlo in un albergo modulare, una sorta di villaggio turistico d'epoca dove ogni casa rappresenta una “stanza”. Con la collaborazione dello studio di architettura Di Zio-Di Clemente, l'imprenditore ha provveduto ad alleggerire i solai delle abitazioni ed i tetti, consolidando le mura e le strutture, con gli stessi materiali dei secoli scorsi e con le medesime tecniche di applicazione.
Il risultato è che oggi Santo Stefano è intatto, non una sola crepa deturpa le sue belle case e le uniche cose cadute sono rappresentate dalla piccolissima porzione di un muro perimetrale, 3 mq non di più, e dall'antica torre Medicea, che non ha retto il peso di un grosso tappo di cemento armato applicato in tempi recenti, negli anni '60-'70 con un intervento sciagurato, tipico dell'incompetenza di molti. Il peso di quel tappo ha fatto crollare l'antica torre. Questa storia dovrebbe costituire un motivo di riflessione per tutti coloro che hanno responsabilità di ricostruzione e che dovranno prendere decisioni importanti per quei molti centri storici danneggiati dal terremoto, prima di tutti quello dell'Aquila. In sostanza secondo Cappucci le vecchie case in pietra e calce con le catene di ferro poste nei fabbricati dopo i terremoti degli inizi del secolo scorso resistono alle scosse orizzontali. I vecchi fabbricati in pietra e calce che hanno tetti leggeri in travi di legno e quindi elastici resistono bene alle scosse sussultorie . La ipotesi sembra dare ragione a quei tecnici che costruiscono case in legno. L’unica cosa che ha subito danni è una vecchia torre del 1200 nel quale era stato posto un pesante tappo di cemento armato il cui peso ne ha provocato il crollo .

www.youtube.com/v/_OIExoUb8jk&hl=it&fs=1"

dall'opera :tosca
atto 2

Siamo a Palazzo Farnese. Tosca chiede quale sia il prezzo per la liberazione di Cavaradossi. Scarpia risponde che dalle belle donne preferisce farsi pagare con l'amore piuttosto che con il denaro ("Mi dicon venal, ma a donna bella non mi vendo a prezzo di moneta. Se la giurata fede devo tradir, ne voglio altra mercede"). Tosca è presa dal terrore. Vorrebbe chiedere la grazia alla regina, ma Scarpia le fa capire che prima o poi Cavaradossi sarà giustiziato e le indica il rullo dei tamburi che accompagna i condannati al patibolo. Tosca allora, disperata, chiede a Dio il perché di una prova così difficile da superare.

Vissi d'arte, vissi d'amore,
Non feci mai male ad anima viva!
Con man furtiva
Quante miserie conobbi, aiutai.
Sempre con fe' sincera
La mia preghiera
Ai santi Tabernacoli salì,
Sempre con fe' sincera
Diedi fiori agli altar.
Nell'ora del dolore perché Signore,
Perché me ne remuneri così?
Diedi gioielli
Della Madonna al manto,
E diedi il canto agli astri, al ciel,
Che ne ridean più belli.
Nell'ora del dolor
Perché Signore,
Perché me ne remuneri così?



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n/a
deleted

719 invii

Spedito - 15 aprile 2009 :  16:31:45  Mostra profilo  Rispondi con citazione
"Tosca" = Giacomo Puccini " E lucevan Le Stelle " (S.Licitra/R.Mutti)



Ciao Pablo... mi son permesso di aggiungere qualcosa che mi piace tantissimo delle opere di Puccini..e sicuramente conoscerai senzaltro a memoria..

Un salutone e scusa l intrusione



Libera i sogni e quelli che riuscirai a raggiungere potrai chiamarli libertà.
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 16 aprile 2009 :  11:40:39  Mostra profilo  Rispondi con citazione

Dove non possono esserci le parole
c'è la musica che
divina ed eterna
non conosce confini
sorvola ed abbatte le barriere dell'odio
del razzismo
dell'emarginazione
della sofferenza .
Innalza gli animi
fa volare in alto i cuori verso confini che non esistono
al di sopra del credere umano
al di là dell'immaginazione
oltre la fantasia .
La musica veicolo del pensiero
ed espressione di ciò che muove
direttamente dal cuore è tale
solo se può ritornare al cuore .
(Brigida Ocone)

La Boheme
O soave fanciulla ,duetto tra mimì e rodolfo(primo atto)

www.youtube.com/v/qPphaJPQ7EQ&hl=it&fs=1"


Rodolfo --
O soave fanciulla, o dolce viso
di mite circonfuso alba lunar
in te, vivo ravviso il sogno
ch'io vorrei sempre sognar!

Mimì--------
Ah! tu sol comandi, amor!...

Rodolfo------
Fremon già nell'anima
le dolcezze estreme,
nel bacio freme amor!

Mimì-------
Oh! come dolci scendono
le sue lusinghe al core...
tu sol comandi, amore!...
No, per pietà!

Rodolfo-------
Sei mia!

Mimì-------
V'aspettan gli amici...

Rodolfo----
Già mi mandi via?

Mimì-------
Vorrei dir... ma non oso...

Rodolfo-------


Mimì------
Se venissi con voi?

Rodolfo-------
Che?... Mimì?
Sarebbe così dolce restar qui.
C'è freddo fuori.

Mimì-----
Vi starò vicina!...

Rodolfo-----
E al ritorno?

Mimì-------
Curioso!

Rodolfo-------
Dammi il braccio, mia piccina.

Mimì----
Obbedisco, signor!

Rodolfo-------
Che m'ami di'...

Mimì---------
Io t'amo!


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marylu
Utente Sfegatato

Italy
20003 invii

Spedito - 16 aprile 2009 :  22:20:49  Mostra profilo  Visita l'homepage di marylu  Rispondi con citazione

Io ti seguo Pablo, anche se non scrivo.
Sono di poche parole.

Ciao

marylu
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 17 aprile 2009 :  12:27:22  Mostra profilo  Rispondi con citazione
Si può essere credenti od atei. E’ un fatto ordinario. Purtroppo. Per me che sono credente, che ho una fede immensa nella “Divina provvidenza”, intesa quale disegno sostanziale .....
e non formale delle cose che succedono, è facile vedere nell’evento dell’Abruzzo, comunque, la presenza della mano del Signore. La vedo nel fatto che il terremoto sia successo ad un’ora in cui le scuole erano chiuse. Non voglio immaginare che cosa sarebbe potuto succedere in caso di scuole aperte. La vedo nel fatto che data l’ora notturna gli uffici erano chiusi. Guardando cosa resta del Palazzo della Prefettura immagino cosa sarebbe successo. La vedo nel fatto che stante l’ora notturna le chiese erano chiuse. Immagino cosa sarebbe potuto succedere. La vedo nel fatto che essendo un’ora notturna per le strade non c’era nessuno. Immagino cosa sarebbe potuto succedere di giorno. Per fortuna , quindi, da credente che il Signore era ben sveglio ed ha fatto quello che ha potuto. Ma sempre da credente mi rendo conto che invece il Diavolo non ha mai dormito. Non ha dormito quando qualcuno ha costruito le case che sono cadute. Non ha dormito quando chi doveva fornire materiale buono ha fornito materiale scadente, non ha dormito quanto quando si è progettato con incoscienza, non ha dormito quando chi doveva controllare non ha controllato. Non dormiva il diavolo quando lo Stato, la Regione, La Provincia, il Comune, tutti gli amministratori ed i funzionari che avrebbero dovuto fare il loro dovere non lo hanno fatto o lo hanno omesso o non lo hanno fatto pienamente. Per me che sono credente mi rendo conto che il diavolo forse non dorme nemmeno adesso che si dovrebbe indagare sulle responsabilità e non lo si fa o non lo si fa con la necessaria forza e coscienza.............

ciao mary.. formulare i pensieri è un pò come disegnare parole...penso come se tu scrivessi..il silenzio forse....amplifica ..le nostre sensibilità..

l'Intermezzo della Cavalleria Rustica di Pietro Mascagni dicono che questo brano avvicina a Dio....

www.youtube.com/v/jDVFaheqQAg&hl=it&fs=1"><
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 18 aprile 2009 :  12:47:05  Mostra profilo  Rispondi con citazione

La "giovane scuola"..
nel periodo che va dal 1890 circa alla prima guerra mondiale (1915-18)il nostro teatro musicale fu denominato dai musicisti raccolti sotto il titolo collettivo di "giovane scuola italiana",ove però il termine "scuola"non sottointende alcuna forma di sodalizio artistico..ne facevano parte Puccini,Leoncavallo,Franchetti,Mascagni,Cilea,Giordano.
la predilizione che alcuni di essi mostrarono per gli argomenti truculenti o arieggianti fatti di cronaca cari al romanzo naturalista fece si che alla loro produzione teatrale fosse anche affibbiato..impropriamente,l'appellativo di "opera verista".in realtà questa produzione risentiva fortemente degli spiriti tardo-romantici.
L'ambiente nel quale essa si affermò era quello caro agli ideali della piccola borghesia e ai suoi costumi di vita..risentiva inevitabilmente..l'influenza letteraria della narrativa e del teatro verista..gli ambienti,le vicende ad essi care.I loro eroi, i protagonisti delle vicende melodrammatiche,i musicisti della "giovane scuola"li trassero di preferenza dalla vita quotidiana e ne esaltarono..ora nell'urlo ora nell'abbandono,le passioni soggetive..i sentimenti individuali..

Ruggero Leoncavallo "I pagliacci" aria: vesti la giubba..

Sin dalle prime note, Ruggero Leoncavallo suggerisce il leit-motiv sul quale si muoverà l'intera trama de "I Pagliacci": l'insanabile discrasia tra la realtà della finzione e la realtà dell'esistenza. È il destino di Nedda e di Canio, sposati nella vita come nella pantomima, dove ricoprono i ruoli di Colombina e di Pagliaccio; è il destino di Tonio, povero storpio innamorato di Nedda come di Colombina il Taddeo da lui interpretato in scena. Si sottrae inizialmente solo chi della compagnia teatrante non fa parte: Silvio, l'amante segreto di Nedda, che verrà tuttavia trascinato nella folle oscillante teatrale determinazione di uccidere i due amanti, maturata in brevissimi attimi da Pagliaccio, mentre recita sul proprio sgangherato palcoscenico. (piccolo sunto dell'Opera)(a cura di Opera ed Arte)



www.youtube.com/v/Ky271W94VHA&hl=it&fs=1"

Luciano Pavarotti è Canio (nel ruolo di pagliaccio)in una magistrale e struggente interpretazione di alcuni anni fà..


Recitar! Mentre preso dal delirio,
non so più quel che dico,
e quel che faccio!
Eppur è d'uopo, sforzati!
Bah! sei tu forse un uom?
Tu se' Pagliaccio!


Vesti la giubba,
e la faccia infarina.
La gente paga, e rider vuole qua.
E se Arlecchin t'invola Colombina,
ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto
in una smorfia il singhiozzo e 'l dolor, Ah!


Ridi, Pagliaccio,
sul tuo amore infranto!
Ridi del duol, che t'avvelena il cor!




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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 19 aprile 2009 :  11:49:11  Mostra profilo  Rispondi con citazione


..divagazioni.. diari..viaggi..

Olim Diogenes philosophus, accensam lucernam manu tenes, in foro Athenarum ambulabat.

Un giorno il filosofo Diogene, tenendo in mano una lampada accesa, passeggiava nel Foro di Atene.

Gli si avvicinò un amico e lo interrogò sul perché avesse acceso una lanterna pur essendo pieno giorno: “Cerco l’uomo”, rispose il filosofo.

www.youtube.com/v/ghZajYiYBbk&hl=it&fs=1"


gli interpreti ed i musicisti della giovane scuola italiana....


www.youtube.com/v/Y-dzeKpo1WM&hl=it&fs=1"


Serenata di Pietro Mascagni
Poesia di L. Stecchetti

Come col capo sotto l'ala bianca
dormon le palombelle innamorate,
Così tu adagi la persona stanca
sotto le coltri molli e ricamate.
La testa bionda sul guancial riposa
lieta de' sogni suoi color di rosa
e tra le larve care al tuo sorriso
una ne passa che ti sfiora il viso,

Passa e ti dice che bruciar le vene,
che sanguinare il cor per te mi sento.
Passa e ti dice che ti voglio bene,
che sei la mia dolcezza e il mio tormento,
Bianca tra un nimbo di capelli biondi
lieta sorridi ai sogni tuoi giocondi.
Ah, non destarti, o fior del Paradiso,
ch'io vengo in sogno per baciarti
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marylu
Utente Sfegatato

Italy
20003 invii

Spedito - 19 aprile 2009 :  21:22:44  Mostra profilo  Visita l'homepage di marylu  Rispondi con citazione


E' bello quello che stai facendo.
Ciao

marylu
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 20 aprile 2009 :  12:58:45  Mostra profilo  Rispondi con citazione

Ruggero Leoncavallo:Mattinata romanza dedicata al grande tenore Enrico caruso..

www.youtube.com/v/rHU8yFN6LhM&hl=it&fs=1"

I tre tenori:Placido Domingo,José Carreras e Luciano Pavarotti...

L'aurora di bianco vestita
Già l'uscio dischiude al gran sol;
Di già con le rosee sue dita
Carezza de' fiori lo stuol!
Commosso da un fremito arcano
Intorno il creato già par;
E tu non ti desti, ed invano
Mi sto qui dolente a cantar.

Metti anche tu la veste bianca
E schiudi l'uscio al tuo cantor!
Ove non sei la luce manca;
Ove tu sei nasce l'amor.

Ove non sei la luce manca;
Ove tu sei nasce l'amor.

canzoni ispirate alle poesie di Giovanni Paolo II-Karol Wojtyla..


La Tua Semplicità Josh Groban & Plácido Domingo

Stare qui davanti a te
Guardare con questi occhi miei
In cui convergono
Le stellari vie

Occhi ignari di colui
Che silenzioso regna in voi
Da se dalle stelle
Luce sconfinata prendera

Penso al giorno che cosi pieno sara
Di stupore per la tua semplicità
Che tiene in pugno il mondo
E in esso durera
Fino a qui vivra
E al di la
Al di la

Chiudero le palpebre
Davanti al tremulo bagliore
Meno io sapro
Di piu credero

Fammi aprire gli occhi chiusi
E che tu possa avvolgere
Nel tuo vento immenso
L'esile soffio d'anima

Penso al giorno che cosi pieno sara
Di stupore per la tua semplicità
Che tiene in pugno il mondo
E in esso durera
Intatto qui per sempre vivra
Sempre vivra

Penso al giorno che cosi pieno sara
Di stupore per la tua semplicità
Che tiene in pugno il mondo
E in esso durera
Fino a qui vivra
E al di la

www.youtube.com/v/eNoS4dc9NK4&hl=it&fs=1"

...immagino la musica come un viaggio interiore attraverso la propria esistenza....ci accompagna con un linguaggio semplice in territori evocativi .. come scrive Ruwert ....."si aggrappa indissolubilmente a taluni pensieri..a certi ricordi..può portarti a riflettere ed osservare..anche se non è mai sufficiente..risveglia echi di sensazioni lontane..ti fa rivivere modi di essere che avevi quasi dimenticato.. permette a noi tutti di esprimere e di sentire cose che le parole a volte non sono capaci di contenere"...

aggiungo...se è vero che la musica produce pensieri passando dall'anima e dal cuore..l'unico modo per saperne qualcosa è di attraversarla...

ciao mary...grazie!
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pablo
Utente Molto Appassionato

Italy
467 invii

Spedito - 21 aprile 2009 :  12:27:09  Mostra profilo  Rispondi con citazione

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.


www.youtube.com/v/-KLcyisBytU&hl=it&fs=1"

sarò via per qualche giorno...attraverso questa meravigliosa poesia di uno degli autori più geniali della canzone italiana..(Faber al secolo Fabrizio De Andrè)desideravo ringraziare tutti gli amici del forum e le persone che con la loro presenza hanno voluto(quasi quotidianamente) testimoniarmi amicizia ed affetto.. a dimostrazione che la musica(tutta ..nesun genere escluso) quando è arata nei terreni fertili delle sensibilità e dei saperi diventa infinitamente perfetta.. pensiero predominante del cuore..ciao
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