R E V I S I O N E D E L L A D I S C U S S I O N E |
pina |
Posted - 09 luglio 2010 : 10:27:17 Ascoltate molto attentamente il commento del direttore di Repubblica sul disegno di legge sulle intercettazioni.In questa mobilitazione l'impegno dei cittadini e' fondamentale!!!!!Ii giornali oggi non usciranno tranne quelli pro-Berlusconi: Libero, Il Giornale ( famiglia Berlusconi!!!) e il Foglio. Buon ascolto. Ciaooooooo
http://tv.repubblica.it/dossier/intercettazioni/ezio-mauro-berlusconi-vuole-spezzare-i-canali-dell-informazione-democratica/49885?video
Ci fosse gia' la legge bavaglio non avremmo Mai saputo quanto di seguito:
Il presidente del Consiglio continua a ripetere che il ddl Alfano "è sacrosanto". E oggi, nella giornata di silenzio dei media italiani, è più facile capirne il motivo: la procura di Roma, grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, smaschera un'organizzazione segreta che interveniva per condizionare la politica, pilotare le decisioni della magistratura, teleguidare l'informazione, dirottare soldi e affari. Proprio come la loggia massonica di Licio Gelli di cui il premier ha fatto parte. La superlobby, per salvarlo dal processo Mills, voleva influire sulla Corte costituzionale perché non bocciasse il Lodo Alfano. Premeva sulla Corte d'appello di Milano per far riammettere la lista Formigoni alle elezioni regionali. Sosteneva la candidatura di Nicola Cosentino in Campania. Fondamentale il ruolo di Denis Verdini, da mesi sotto inchiesta per corruzione a Firenze, ma ancora oggi coordinatore nazionale del Popolo della libertà. Con la sua banca finanziava gli amici e tramite le sue società riceveva soldi da Carboni per l'affare dell'eolico.
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1 U L T I M E R E P L I C H E (Newest First) |
pablo |
Posted - 09 luglio 2010 : 16:06:14 dedicato.....a chi non conosce il sesto senso....
Le cose della vita talvolta accadono per caso e talvolta no. Specie quando coinvolgono intere comunità e ne segnano il cammino. E’ il caso forse del nostro bel paese.... Egoismi perversi e feroci rivalità personali, interessi di famiglia e loschi giri, mandarini e malandrini riuniti nella Premiata Ditta, la cui ragione sociale è il denaro. Povertà e ricchezza, energia e debolezza, speranze tradite e negate, vizi e virtù che coabitano in un ristretto spazio e ne deformano l’essenza. La fisica delle coincidenze che non è né causale, ma sincronica. Un insieme di circostanze accatastate alla rinfusa che al momento sembrano inconsistenti e si comprendono solo quando arrivano a maturazione e, talvolta, neppure nel loro atto terminale assumono significati univoci. Mentre nel loro complesso svolgersi segnalano l’esistenza di un presupposto che si lega all’altro con andamento trasversale, formando una catena di precedenti e seguenti, un retroterra, un substrato sociale e culturale, un giacimento irriconoscibile a tutta prima che ostacola e allontana ogni prospettiva. Un paese insieme a comunità segnati da lacerazioni (presunte padane)profondissime che parlano della perdita di senso delle cose accadute e del rifiuto di cercarlo. Una lava incandescente che esplode in tutta la sua violenza eruttiva, formando una nube di cenere nera che invade il paesaggio tutt’attorno e lo isola. Un comune disagio che diventa malessere, si diffonde a macchia d’olio, si trasforma in male dell’anima, dove carnefici e vittime sono tutt’uno, un composto molliccio, uniforme, in cui tutti tentano di scaricare sugli altri le proprie responsabilità, mentre ogni cosa scivola pericolosamente dalla parte sbagliata. Una società che non riconosce il passato, sfida il presente e non riesce ad immaginare l’avvenire. Una società malata che proietta nella realtà la pedagogia del Male, l’istinto tribale alla sopraffazione. Un elastico che si allunga, si allunga e si allunga e alla fine inevitabilmente si spezza............. Una politica fatta di contrasti che pone molte domande, in cui si ha sempre l’impressione di dire qualcosa di più o qualcosa di meno e l’equilibrio sembra allontanarsi. In realtà, fare i conti con i locali fenomeni politici e sociali dei nostri tempi non è facile. Specie quando comandare è meglio di ogni altro piacere e diventa l’aspirazione di uomini senza qualità. Specie quando a ciò che accade non segue la riflessione serena, prevale il giudizio, si assomma il pessimismo che si mischia all’impotenza, mentre società dolente e società miserabile si accodano senza distinguersi e senza fiatare. Se molto si è sbagliato, non tutto è perduto, perché là dove cresce il pericolo, cresce anche ciò che salva. Un buon amico mi ha detto ultimamente di avere riscontrato in questa deriva sociale due atteggiamenti contrapposti. L’uno, iniziale, in cui predomina la contrarietà verso la realtà; l’altro, finale, in cui compare il desiderio di capovolgerla. Il mio buon amico ha ragione. Per me è sempre stato così. Forse complice è proprio il mio carattere abrasivo. Vorrei aggiungere, però, che il nostro bel paese, ch’è il mio tema di scrittura (non solo in termini affettivi, ma come universo-mondo), non mi da l’occasione di essere positivo. Si può dire, dunque, che vivo e scrivo in antagonismo al mio paese, da cui non posso prescindere, giacché è il luogo più caro che ho, la radice profonda sotto la quale si nasconde l’affetto. Tanto per dire che non mi resta altro se non essere contrario. Tuttavia, non per bilanciare un antagonismo che non è di principio, semmai di fine, giacché viene da ciò che c’é, mi sforzo sempre di introdurre la simmetria dei desideri, la fantasia che diventa propositiva per risalire la corrente, anziché farsi trascinare. Forse, forse il sogno di un paese migliore. Quantomeno per continuare a viverci e sperare di raccontare l’epifania di un tempo più adulto. O, forse mi illudo che questo sia il compito di chi scrive. Quando ero piu giovane taluni comportamenti suscitavano in me ira e animosità. Oggi, più dell’ostilità è la pena a catalizzare i miei pensieri. Quasi un sentimento di vergogna per conto terzi. Negli anni si impara a desiderare buoni compagni di viaggio e avversari, se non migliori, almeno di pari dignità, che possono insegnare qualcosa. Oggi provo molto disgusto per tutto ciò. E tuttavia…....
ciao Pina e grazie per l'ospitalità...
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